Dominio e DNS: facciamo un po' di chiarezza? 6

Dominio e DNS: facciamo un po’ di chiarezza?

In questo articolo tratteremo due argomenti che spesso generano confusione: dominio e DNS che hanno un ruolo essenziale in qualunque attività legata al web come navigare su internet o inviare una mail. L’argomento è abbastanza complesso ma se spiegato in modo lineare, come spero di fare, può essere molto utile per capire molte implicazioni o problematiche che si possono presentare nell’attività quotidiana legata al web.

Se faccio una ricerca su Google, o voglio comprare una chiavetta USB su Amazon vado sul sito digitando la parola che cerco o inserisco direttamente nel browser il nome del sito/dominio che voglio visualizzare. Questa procedura (è diventata così semplice che posso farla dal mio Smartphone mentre sono in coda alla cassa del supermercato!) mette in moto un processo complesso che può spostare dati attraverso mezzo pianeta nel tempo che sposto un caspo d’insalata dallo scaffale al mio carrello. In questo caso il mio Smartphone si deve mettere in contatto con il computer (server) che ospita il sito e possibilmente abbastanza velocemente, prima che la cassiera abbia finito con il cliente davanti a me.

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Ogni sito/servizio presente sul web è associato ad un indirizzo (indirizzo IP):
un esempio è il server che ospita il sito di TITANKA! identificabile con il DOMINIO www.titanka.com che attualmente ha indirizzo IP 185.21.119.34

Digitando www.titanka.com su Safari del mio Iphone:
– invio la richiesta a un servizio che traduce il dominio in indirizzo IP.
– questo servizio permette la comunicazione fra il mio dispositivo e il server che ospita il servizio richiesto.

Il lavoro di traduzione (ad esempio da www.titanka.com a 185.21.119.34) viene effettuato da un servizio che si chiama DNS.

Ricapitolando:

      1. Ogni dispositivo collegato a internet (direttamente o indirettamente) ha un indirizzo IP che permette la comunicazione fra i device
        (il mio smartphone navigando su internet utilizza un indirizzo IP come anche il server che ospita il sito richiesto).
      2. Ogni servizio sul web (sito, posta etc…) è ospitato su un server che ha un indirizzo IP.
      3. Ogni dominio, con un servizio attivo e funzionante, è associato a un indirizzo IP
        (es: il sito www.titanka.com come scritto sopra è associato all’ip 185.21.119.34).
      4. Ogni richiesta dal mio browser deve arrivare necessariamente al server che ospita il servizio.
      5. Effettuo la richiesta di un sito digitando il dominio sul programma (es: scrivo www.titanka.com nel browser).
      6. La comunicazione fra il mio dispositivo e il server avviene tramite scambio dati fra gli indirizzi IP. Il nome del dominio che digito è tradotto in IP dal servizio DNS
        (il DNS traduce www.titanka.com in 185.21.119.34 ed inizia lo scambio dati fra il mio smartphone ed il server che ospita il sito).

Cos’è il dominio?

Il dominio è un nome separato da punti come ad esempio www.titanka.com, la sua importanza parte da destra verso sinistra. La parte finale separata dal punto (es .com o .it) è un dominio di primo livello.
Esistono domini di primo livello generici (generic top-level o gTLD) come .com .net .org ecc che sono composti da 3 o più lettere oppure domini di primo livello nazionali (contry code top-level o ccTLD), in Italia il .it è gestito dal Registro.it (http://www.nic.it/) presso il CNR di Pisa.

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Altri punti definiscono, sempre andando da destra verso sinistra, ulteriori livelli:
titanka.com è un dominio di secondo livello, www.titanka.com di terzo e così via.
Le regole generali relative ai domini sono definite dall’organizzazione ICANN (www.icann.org) (https://it.wikipedia.org/wiki/ICANN) che partendo da una connotazione essenzialmente statunitense è diventata con il tempo sempre più internazionale.

I domini principali con parole chiave importanti possono avere un mercato secondario anche di diverse migliaia (se non decine di migliaia) di dollari stimolando la nascita negli ultimi anni di servizi di intermediazione di compra/vendita e di valutazione come Sedo (https://sedo.com/it/) che offrono garanzia e sicurezza nell’acquisto di domini da utenti privati.
Questo grande interesse per i domini ha determinato negli ultimi anni la nascita di tutta una serie di nuove estensioni top-level domain, ognuna con le sue regole, come .travel .tel .guru .bio e tante altre cercando anche di rispondere al fenomeno del cybersquatting, pratica al limite del legale, che consiste nell’acquisto indiscriminato di domini per poi rivenderli a prezzo decisamente maggiorato ( Per approfondire leggi qui).

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Un’altra importante questione è relativa alle procedure di registrazione, trasferimento e gestione di domini che per quanto riguardano i ccTLD cioè quelli relativi a uno Stato, hanno regole diverse che sono definite dall’ente nazionale che li gestisce; di conseguenza possiamo trovare estensioni nazionali acquistabili da chiunque oppure che richiedono una presenza locale sul territorio…

Naturalmente avere a disposizione un dominio con una estensione geografica precisa può essere un’importante vetrina per l’azienda che desideri esportare in un Paese specifico o che voglia difendere il proprio marchio.
Volendo complicare ulteriormente il mondo dei domini troviamo i domini IDN, cioè quei domini che contengono caratteri particolari non standard che possono essere accenti o caratteri in cirillico arabi o altro.

Quello che per noi è un mondo un po’ anomalo permette a molti Paesi di usare i loro caratteri per navigare su internet (si pensi a ai Paesi di lingua Cinese o Araba).
In questo caso il browser è in grado di tradurre i caratteri da noi considerati non standard in caratteri normali (ASCII) e richiedere al nostro amico DNS a che server rivolgersi.
Se digitate www.socialpiù.com , dominio dell’azienda social del gruppo TITANKA! (www.socialpiu.com senza accento finale) nel vostro browser, vedrete che vi porta in una pagina in costruzione dove la conversione in caratteri standard lo identifica come www.xn--socialpi-m5a.com
Trovate un’idea della complessità relativa ai domini e alle varie estensioni (top-level domain a questo link: https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_Internet_top-level_domains

Tornando all’acquisto della chiavetta USB mentre siamo al supermercato adesso sappiamo che il DNS è una sorta di traduttore e il nome a dominio www.titanka.com è composto da diversi punti che vanno in ordine di importanza da destra verso sinistra.

Aggiungiamo un ultimo elemento!

Ogni dominio termina con un punto anche se viene sempre omesso dai vari software che lo gestiscono in automatico: in realtà www.titanka.com sarebbe www.titanka.com. con il punto finale

Questo perché dovete immaginare il DNS come una piramide, dove al vertice ci sono 13 DNS denominati root nameserver (composti da gruppi di server) gestiti da Università o grandi enti come la NASA o ICANN (https://it.wikipedia.org/wiki/Root_nameserver)

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I root nameserver (root significa radice), a loro volta sanno indirizzare le richieste ai server che gestiscono il primo livello (es: .it e .com), questi ultimi dirotteranno le richiesta ai nameserver che gestiscono i 2 livelli e così via.
Detto questo sembra che Internet sia una cosa seria… In sostanza domini e DNS sono due capisaldi senza i quali il web sarebbe una scatola cieca.

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