Partiamo dall’assunto che i dati personali sono un patrimonio per il mercato, che il web è il mercato più grande che esista e che l’insieme di ricerche online, condivisioni sui social network, mail inviate e ricevute contengono dati sufficienti a definire in maniera dettagliata il profilo di qualsiasi utente mediamente attivo online.
L’attenzione alla privacy e alla sicurezza online è un tema che negli ultimi anni, in concomitanza con lo sviluppo dei social network e delle attività commerciali via web, è sempre più presente. Solo nell’ultimo mese tre importanti iniziative riferite al tema della protezione dei dati personali hanno coinvolto nell’ordine: Microsoft, Google e Facebook, tre dei massimi colossi del web. Interessante mettere a confronto le tre campagne, molto simili all”apparenza, ma volte ad evidenziare, di caso in caso, anche interessi differenti.
Microsoft e il progetto SicuriOnline
è un sito ideato da Microsoft Italia in collaborazione con la Polizia di Stato. Costruito come un decalogo, i punti scelti per parlare di sicurezza online vanno dalla protezione dati ad accorgimenti per tutelarsi da truffe online, da consigli su come acquistare in modo sicuro sul web, agli strumenti tecnologici che limitano la navigazione ai più piccolini.
Il sito sceglie un linguaggio semplice, senza tecnicismi. L’obiettivo, come ben spiegato in, è la volontà di ridurre il digital divide, rivolgendosi a chi ha meno esperienza con il web. L’utilità quindi c’è, ma il sito è anche un’occasione per promuovere prodotti Microsoft, ponendo l’accento su valori quali protezione, sicurezza, famiglia, e ribaltando quindi il punto di vista comune fra i meno esperti, che reputa questi aspetti come i principali punti deboli del web.
I dieci temi sono presentati con schede di approfondimento è accompagnati da un video informativo che vede protagonisti rappresentanti delle forze di Polizia italiana in divisa. I video risultano estremamente didascalici, chiari quindi e ancora una volta attenti a non utilizzare un linguaggio difficile, né tecnico, né il tipico burocratese da verbale di Polizia, ma estremamente statici e poco coinvolgenti.
Google e il progetto Buono a Sapersi
Quasi contemporaneamente anche Google ha dato il via ad una campagna incentrata sui temi della sicurezza e della privacy. Anche in questo caso il progetto, nella versione italiana, nasce in collaborazione con la Polizia di Stato. Buono a sapersi è il nome della campagna Google, che comprende stampa quotidiana, affissioni, banner online e il sito Good to Know. Tornano alcuni elementi simili, come il tema della sicurezza per minori rivolto ai genitori, regole per la protezione di dati e password. Cambia invece il modo in cui l’azienda Google si propone. Non manca neanche qui un po’ di promozione ai servizi e alle accortezze che Google offre attraverso i suoi prodotti, ma a predominare è la volontà di dimostrare massima trasparenza, nello spiegare come Google utilizza i dati personali e come controllare, eliminare e rendere inaccessibili questi dati anche allo stesso motore di ricerca.
Anche in questo sito si fa ampio uso di video, ma la scelta di Google è quella di utilizzare i propri dipendenti, ripresi in ambienti domestici o in uffici Google altrettanto informali. Molti video sono in inglese ma tutti sottotitolati, non è casuale invece che l’area dedicata alle famiglie sia stata registrata completamente in Italiano, fra le protagoniste mamme che lavorano a Google Italia e in altre grandi aziende.
Facebook e i Suggerimenti per la sicurezza
Sono in arrivo nuove informazioni per la protezione dei dati su Facebook e per raccontarle ai propri utenti Facebook crea una nuova pagina chiamata Sicurezza su Facebook, dove sono pubblicati consigli per evitare di cadere in truffe, per proteggere i propri dati, e fra le altre cose l’immancabile “Centro per la sicurezza delle famiglie”. Facebook attraverso un video lascia presentare il progetto a Pedram, uno degli ingegneri che compongono il nuovissimo Team per la sicurezza su Facebook. Informale nell’aspetto, ma estremamente preciso nel suo discorso (sottotitolato in italiano), Pedram indica come riconoscere truffe e come agire in caso di proposte sospette. Spesso il social è stato al centro di polemiche per mancanza di trasparenza sulla privacy, e come evidenziano i ninja marketer in questo articolo ora che la società di Zuckerberg ha fatto il suo ingresso in borsa “la tutela dell’utente, ma soprattutto dell’immagine del brand Facebook sono diventate ancora più importanti”. Per questo la strada scelta da Facebook e dal suo ingegnere è quella di dare del tu, sorridere e dimostrare massima disponibilità. Non solo Pedram chiede di condividere il video con gli amici, ma invita l’utente a rivolgersi direttamente al team per ogni necessità, attraverso una pagina dedicata.
E voi, quali di questi progetti trovate più “rassicuranti“?