Col passare del tempo, la SEO è diventata sempre meno orientata al motore di ricerca e sempre più alla soddisfazione dell’utente: oggi, la SEO, non si occupa meramente di codici o di parole chiave, ma di attuare anche strategie di soddisfazione dell’utente di cui si può beneficiare anche in termini di posizionamento e miglioramento di visibilità su Google.
In questo articolo ho riassunto le strategie che possiamo implementare nel nostro e-commerce per migliorare l’esperienza del nostro utente e per rendere più felice il motore di ricerca Google.
1. La ricerca come base di partenza per la tua visibilità su Google
Il campo di ricerca all’interno di un sito e-commerce è fondamentale per te, gestore del sito, e per l’utente. Immagina un utente (non molto pratico del web) che sta cercando un prodotto o che il tuo sito offra numerose opzioni e l’utente non sappia bene dove cercarlo.
Il campo di ricerca è l’ancora di salvataggio per l’utente spaesato o per l’utente che vuole arrivare subito al punto (al prodotto) senza fare nessuna azione se non vedere il prodotto.
Il campo di ricerca è fondamentale: il mio consiglio è che sia sempre visibile a colpo d’occhio dall’utente e mai nascosto, come in questi casi:
Oltre alla fondamentale attività di “aiuto” all’utente, il campo di ricerca aiuta i SEO e i gestori del sito a capire come gli utenti cercano all’interno dei siti e di conseguenza all’interno di Google stesso.
Attraverso Analytics, infatti, è possibile analizzare le ricerche fatte all’interno del sito e trovare sempre nuovi spunti per parole chiave per ottimizzare pagine del sito, i propri prodotti o categorie.
All’interno di “Comportamento” è possibile trovare una voce “Ricerca nel sito” dove possiamo vedere tutti i termini utilizzati dagli utenti nel campo di ricerca. Con la giusta scrematura, possiamo trovare nuove parole chiave su cui lavorare per la nostra promozione su Google.
2. Tutto e subito: gestisci la navigazione della tua homepage
Non sempre “tutto” è ciò che gli utenti cercano: quando si entra in una homepage che presenta troppi elementi di scelta ci si può sentire disorientati.
Non lasciare che tutto il tuo negozio sia ‘esposto’ in vetrina: indirizza il tuo prossimo cliente in un percorso che hai già studiato. Nessuno meglio di te conosce i tuoi punti di forza ed è questo che l’utente deve vedere: i tuoi migliori prodotti o le tue migliori proposte.
Non lasciare categorie vuote linkate dalla homepage o prodotti non più disponibili.
Accompagnalo in una scelta iniziale….
Per poi offrirgli qualcosa di più specifico…
La realizzazione di un percorso non è utile solo all’utente, ma anche al motore di ricerca. Se noi mettessimo tutte le pagine del nostro sito direttamente disponibili dalla homepage, quale avrebbe più importanza dopo la homepage? Google non lo sa e “frammenta” la forza della tua homepage per tutte le pagine linkate. Questo significa una minore forza nel posizionamento all’interno del motore di ricerca.
Dobbiamo quindi decidere un percorso di importanza sia per l’utente che per Google: la forza della homepage deve essere frammentata in pagine interne più importanti che a loro volta daranno la loro forza alle pagine più importanti di secondo livello e così via.
3. I tuoi prodotti a 3 click dalla homepage
Frammentare le nostre informazioni o la navigazione, non significa che il nostro sito debba diventare profondissimo o difficile da navigare: la vendita di un prodotto non è una caccia al tesoro, giusto? È per questo che una regola d’oro che SEO e webmaster tengono a mente è “avere tutto a portata di 3 click”. Rendere la navigazione dell’utente troppo complessa o lunga, disincentiva l’utente all’acquisto, per via della difficile ricerca del prodotto:
Prendi esempio da Ikea: il terzo click dalla homepage è quello di acquisto del prodotto!
Questo vale anche per la SEO e per un migliore posizionamento del sito su Google: la scansione da parte del motore di ricerca diventa sempre più “latente” per strutture troppo profonde. Se una risorsa/prodotto è molto lontano dalla homepage, per Google è interpretabile come poco importante e quindi anche il suo posizionamento sarà valutato di conseguenza e la sua scansione per scoprire nuovi aggiornamenti sarà più lenta.
4. Prodotto terminato/esaurito: come gestire l’utente e il motore di ricerca
Hai un prodotto molto richiesto, ma al momento non disponibile? Hai esaurito un prodotto e non tornerà più in stock? NIENTE SCELTE AFFRETTATE!
La gestione di prodotti temporaneamente esauriti o non più in stock può causare problemi sia agli utenti che al motore di ricerca che si ritrovano ad atterrare in pagine 404 e pagina non più disponibile.
A questo punto sia l’utente che il motore di ricerca abbandoneranno la vostra risorsa e entrambi faranno una scelta: cercheranno un altro sito dove presente l’articolo e lo preferiranno al vostro.
La gestione di un prodotto momentaneamente non disponibile dovrà sicuramente essere meno drastica della sua cancellazione dal sito: possiamo tenere il prodotto visibile all’interno del sito, senza disponibilità e accompagnare la scheda del prodotto con un rassicurante “Prodotto in arrivo” o un “Disponibile dal” con la data del nuovo ri-ordino.
La gestione di un prodotto non più disponibile che non rientrerà più nel nostro stock sarà diversa: in questo caso, se è possibile, troviamo un articolo complementare/simile a quello venduto (magari il nuovo modello!) e chiediamo alla nostra web agency di redirigere gli utenti (e Google) al nuovo modello in caso accedano alla pagina del vecchio prodotto.
Questo aiuterà l’utente nella sua navigazione e il motore di ricerca a sostituire il risultato con quello nuovo all’interno delle sue ricerche.
5. Unico prodotto con più variabili
Rendere la navigazione del nostro utente più piacevole passa anche dalle piccole cose: se abbiamo un prodotto con più variabili, non carichiamo un nuovo prodotto per ogni variabile (colore o taglia o materiale) ma carichiamolo una unica volta con possibilità di scegliere all’interno della scheda prodotto.
Non rendiamo le cose agli utenti troppo difficili:
Ma diamogli un’unica pagina dove poter scegliere la variabile:
Questo non aiuta solo l’utente, ma anche il motore di ricerca: un’unica scheda significa un unico testo (UNICO come ci siamo già detti l’ultima volta che abbiamo parlato dei contenuti) per la promozione del prodotto da posizionare nei risultati di ricerca.
Creare numerose schede per ogni versione del prodotto e modificarne solo il colore o la taglia significa far scegliere al motore di ricerca quale posizionare: questo si traduce in un utente che visualizza una scheda prodotto con taglia/colore/materiale che non stava cercando e abbandona il sito in quanto non trova l’opzione per modificarne le informazioni.
6. Scrivere e descrivere le categorie
Una volta entrato all’interno delle vostre categorie, l’utente si ritrova davanti a un vero e proprio muro di prodotti: la sensazione più essere quella di essere stato ‘abbandonato’, spaesato nella scelta del prodotto.
Accogliete il vostro utente con una piccola descrizione su cosa troverà nella categoria, quali sono i prodotti di punta, come selezionare o filtrare i risultati e se sono disponibili offerte o promozioni su questa categoria in particolare.
Anche il motore di ricerca vi ringrazierà per questa “accoglienza”: oltre ai prodotti, i testi sono fondamentali per “argomentare” una pagina. Una introduzione alle categorie e l’inserimento di un testo unico ed originale permetterà alla pagina di ottenere un risultato più alto all’interno del motore di ricerca. Ovviamente l’attenzione va posta anche alle parole chiave utilizzate per ottimizzare la categoria e di riprenderle all’interno del testo.
Hai trovato qualche spunto interessante nei miei 6 punti utili per Google e per l’utente? Vuoi approfondire alcuni punti o metterli subito in pratica insieme a noi? Contattaci, valuteremo insieme la strategia per migliorare l’accoglienza dell’utente e di Google nel tuo negozio online!