Sappiamo molto bene che ci sono almeno 4 step necessari per passare dall’ideazione di una newsletter alla sua spedizione: editing, grafica, montaggio e programmazione. Passaggi che richiedono tempo e denaro a cui si aggiungono le due fasi strategiche di pianificazione e analisi dei dati.
Nel flusso di lavoro il tempo è la risorsa più importante. Vediamo insieme in che modo è possibile ottimizzare alcune procedure risparmiando minuti preziosi e quindi anche denaro.
Le aree di intervento riguardano le possibilità di automazione delle email, le scelte da fare in fase di design e le azioni di remarketing che ottimizzano le conversioni riducendo i tempi di realizzazione:
- AUTOMATION: WELCOME EMAIL
- DESIGN: TEMPLATE STANDARD VS TEMPLATE NUOVI
- REMARKETING
WELCOME EMAIL
Quando parliamo di automazione delle procedure di invio la welcome email è la prima. Quella che, una volta realizzata, verrà inviata in automatico dalla vostra piattaforma a ogni nuovo iscritto senza dover più intervenire. Il massimo per quel che riguarda il risparmio di tempo. Per questo la welcome email deve essere considerata la più importante fra tutte quelle che invierete ed è necessario farla bene.
Secondo gli esperti le welcome email, oltre ad avere i tassi di apertura più alti (50%-60%), riescono a creare un forte coinvolgimento dell’utente nei confronti del brand, con un corollario di effetti collaterali difficilmente eguagliabili da chi non le invia. Fra questi maggiore fiducia nei confronti dell’azienda, un’aumentata percezione del valore del prodotto/servizio e, dunque, migliori conversioni.
Gli obiettivi di una welcome email possono essere molteplici e sono strettamente legati al proprio business. In ogni caso il parametro corretto per valutarne l’efficacia non è il tasso di apertura, ma il conversion rate, ovvero quante persone hanno fatto quello che io gli ho suggerito.
Facciamo qualche esempio. Prima di immergersi in un processo di acquisto ci sono casi in cui i nuovi utenti vogliono sapere come il vostro prodotto/servizio funziona. Una welcome email può dunque fornire dettagli che possono sembrare non rilevanti, ma che in realtà è utile che il potenziale acquirente conosca. È il caso di un big come Amazon:
Anche House Of Fraser, noto brand inglese nel settore fashion, punta sul servizio fornendo un accurato elenco dei vantaggi dello shop online: la varietà dei marchi, la velocità di consegna, la gratuità dei resi, la presenza di un blog e di una community attiva di cui far parte…
La welcome email di Ann Taylor, brand americano di abbigliamento, punta il focus sui vantaggi di essere “entrato nella lista”: sconti e anteprime esclusive, così come Kate Spade, altro brand di accessori e abbigliamento al femminile…
Ikea nella sua welcome email propone di diventare membro di Ikea Family, di completare il proprio profilo fornendo maggiori dettagli sui propri interessi (fondamentale per invii successivi più mirati) di lasciarsi ispirare dalle novità nei settori di punta o di trovare lo store più vicino. Un potpourri che può sembrare caotico, ma che in realtà è pieno di stimoli per tutte le esigenze:
Michaels, shop specializzato nell’arts and crafts, dopo i ringraziamenti di rito passa subito alla richiesta di profilazione “per conoscersi meglio”, seguita da uno sconto riservato ai nuovi iscritti:
C’è chi infine utilizza la welcome email per tutelarsi dall’eventualità di una disiscrizione, il concetto è “mi sono conquistato un lead, non voglio perderlo, mi sincero che sia convinto”. È il caso di Tiffany & Co. il cui contenuto è tutto centrato sulla reciprocità del patto che si stringe iscrivendosi a una newsletter, un modo sottile ma diretto di lavorare sulla fiducia:
Abbiamo visto tanti esempi, anche molto diversi fra loro. Ma quali sono gli elementi imprescindibili di una welcome email?
1 – Ringraziamenti: importantissimi, si sta dando il benvenuto a qualcuno che ci ha accordato la sua fiducia. È come accogliere un potenziale amico a casa propria invitandolo ad entrare in modo cortese.
2 – Chi sei: è bene ricordarlo.
3 – Cosa fai e, soprattutto, come puoi essere utile al tuo nuovo lead.
4 – Cosa accadrà da questo momento in poi.
5 – Saluti: l’educazione non è mai troppa.
6 – La possibilità di disiscriversi: argomento molto dibattuto. Diciamo che quello che perdi oggi, se lo perdi, non è un utente interessato quindi meglio pochi ma buoni.
TEMPLATE NUOVI VS TEMPLATE STANDARD
È possibile migliorare l’efficienza del proprio lavoro anche in fase di realizzazione grafica e in fase di montaggio. Come? Dosando molto bene l’alternanza fra template nuovi e template standard. I primi richiederanno un intervento ex-novo tutte le volte mentre i secondi, essendo già pronti nella loro struttura di base, richiedono un impegno decisamente inferiore. Ma per quali tipologie di comunicazione è bene usarli?
- I template nuovi si utilizzano per comunicare eventi speciali, nuovi brand, festività. Qualcosa dunque che esula dalla comunicazione quotidiana e che deve differenziarsene
Due esempi classici di template che è bene realizzare ex-novo sono quelli legati alle festività, quindi San Valentino, Festa della Donna, ma anche Black Friday e Cyber Monday.
- I template standard sono quelli legati alle comunicazioni ricorrenti.
Possono essere porzioni di catalogo online dove effettuare un acquisto diretto, come in questo caso:
O comunicazioni di saldi, come in quest’altro:
Qui si vede chiaramente che la struttura non cambia, quello che viene modificato è di volta in volta il contenuto, con un notevole risparmio di risorse e di tempo.
REMARKETING
Un altro modo per risparmiare tempo è incrementare le attività di remarketing. Vediamo come. Abbiamo già detto in questo articolo cosa sia e quali frutti può portare, ma in che modo ci aiuta a ottimizzare le nostre risorse?
In primis fare remarketing, ad esempio sulle email aperte, ci permette di creare una lista di utenti che ha già mostrato interesse nei confronti di un determinato contenuto.
Gli esperti dicono che una dem mirata a una lista interessata genera due volte le conversioni di una dem generica a una lista indifferenziata. Raggiungiamo dunque lo stesso risultato nella metà del tempo.
Il nostro back office TITANKA! ci consente anche di creare una lista di remarketing ancora più mirata partendo dai click generati piuttosto che dalle aperture.
E per risparmiare ancora più tempo? Un metodo fenomenale, dai risultati assicurati, è quello di creare una lista di remarketing di chi non ha aperto l’email, sempre utilizzando una funzione del nostro back office:
A questa lista si potrà inviare la stessa newsletter cambiando semplicemente l’oggetto. Una sorta di A/B test al contrario che ci consente di utilizzare non solo lo stesso template, ma la stessa identica newsletter, ben due volte con un risparmio di tempo e risorse più che evidente.
Se volete rendere il vostro email marketing ancora più efficiente non esitate a contattarci, sapremo darvi tutte le indicazioni e gli strumenti necessari per fare il grande salto in un mondo che non dorme mai e porta risultati anche quando voi vi godete il vostro meritato riposo!