Negli ultimi anni, il mondo dell’analisi dei dati ha subito una notevole evoluzione soprattutto nell’ottobre 2020 quando Google, ha rilasciato Google Analytics 4, una nuova versione rivoluzionaria del sistema di analisi web, introducendo nuove ed importanti funzionalità con un approccio più centrato sugli utenti.
Solo dopo 3 anni però, precisamente dal 1 luglio 2023, Google Analytics 4 ha sostituito completamente la precedente versione: le proprietà Universal Analytics standard non elaboreranno più i dati dei siti web associati che verranno trasmessi solo ed esclusivamente alle proprietà GA4 configurate correttamente.
Proprio per questi motivi, qualche settimana fa, io e i miei colleghi Matteo Nicolini e Francesco Ghiotti, abbiamo partecipato al GA4 Summit, il primo evento nel suo genere, totalmente dedicato al nuovo Google Analytics 4, ideato e voluto da Matteo Zambon di Tag Manager Italia e da Francesco Chiappini di Ecommerce School.
Tantissimi specialisti del settore e speaker nazionali ed internazionali, ci hanno accompagnato per 48 ore con contenuti formativi, speech e casi studio, dandoci la possibilità di confrontarci con i migliori professionisti più influenti della Digital Analytics.
In questo articolo, esploreremo le principali differenze tra le due versioni, focalizzandoci su aspetti chiave come l’architettura, i metodi di tracciamento, le metriche di analisi e l’utilizzo dei dati. Capire queste differenze è essenziale per massimizzare il potenziale del tuo strumento di analisi web e ottenere un’approfondita comprensione del comportamento degli utenti sul tuo sito. Ma partiamo dall’inizio…
Cos’è e quando nasce Google Analytics 4
Google Analytics è la principale piattaforma di analisi per il monitoraggio delle prestazioni di un sito web o di una app. È uno dei tanti strumenti che Google fornisce per aiutare le persone a capire cosa fanno i visitatori sul sito web.
La tecnologia che ha dato origine alla piattaforma Google Analytics nel 1997 è stata sviluppata dalla Urchin Software Corporation, una società di analisi dati web che aveva sede a San Diego, CA. Nell’aprile 2005 la società fu acquisita da Google e il prodotto Urchin cambiò nome in “Urchin from Google”.
Durante il Summit Emetrics a San Francisco del 2007, fu lanciata una nuova versione della piattaforma Analytics dove vennero ridisegnate le interfacce per una maggiore personalizzazione. Nasce così Classic Google Analytics dove i dati vengono presentati in modo più chiaro e contestualizzato. L’analisi dei dati web quindi, passò dall’essere una funzione di nicchia a diventare un essenziale funzione di business per le aziende di tutte le dimensioni.
Il 2 aprile 2014, dopo una lunga fase beta, fu ufficialmente lanciata la nuova versione di analytics denominata Universal Analytics (UA). In questa versione venne fornita una visione più ampia dei canali di marketing. Infatti vennero aggiunte sezioni di dati totalmente nuove come le dimensioni dispositivi (desktop, mobile e tablet) e le diverse fonti utilizzate dagli utenti per interagire sul web (organic, social, referral, etc..).
Il 14 ottobre 2020 infine, si annunciò ufficialmente la nascita della generazione 4 di GA (originata dalla versione beta App + Web). La nuova versione Google Analytics 4, utilizza una prospettiva più orientata agli utenti, consentendo agli analisti di tracciare il percorso in modo più accurato e di ottenere dati sempre più ricchi. Inoltre, la moltitudine di caratteristiche inserite, la rendono per i professionisti del settore, la più completa di sempre.
Le principali differenze tra Universal Analytics e Ga4
Quando si parla di differenze tra Universal Analytics e GA4, la prima che salta subito all’occhio è sicuramente l’interfaccia che è stata “costruita” pensando al futuro, dando maggiore visibilità al percorso completo dell’utente (invece di suddividere l’interazione in sessione, dispositivi etc..).
Inoltre, non abbiamo più la sezione “vista” ma “solo”:
- ACCOUNT che non cambia rispetto a UA, max 50 account per organizzazione e 100 properties;
- PROPRIETÀ dove vengono convogliati i dati, anche in questo caso non ci sono differenze con UA e max 50 stream per property;
- STREAMS (sito o app), i data source della property, non presente in UA e max 30 app data stream per property.
In pratica in GA4 è stato pensato per permettere la gestione e l’analisi di più fonte dati (App + Web). Queste origini di dati sono chiamati data streams.
Per di più, uno dei vantaggi del nuovo GA4 è sicuramente l’integrazione con tutto il mondo, e non solo, tra sito web e app (BigQuery, Optimize, etc..).
In Universal Analytics le hit venivano elaborate entro le 4 ore; in GA4 invece, il tempo è leggermente aumentato, infatti potremmo visualizzare i dati corretti non prima delle 72 ore.
Altro aspetto importante che differenzia GA4 rispetto a UA , è la massima attenzione verso la corretta raccolta, trattamento e analisi dei dati secondo le disposizioni privacy degli utenti. Infatti, Google Analytics 4, per ridurre la dipendenza dai cookie utilizzati per il tracking, impiega nuovo metodo di apprendimento definito machine learning (un’intelligenza artificiale che si occupa di creare sistemi che apprendono o migliorano le performance in base ai dati che si utilizzano) che lo aiuta a “colmare le lacune” ove non viene fornito il consenso esplicito dell’utente per il proprio tracciamento.
Un’altra importante differenza tra le due versioni di Analytics, risiede nel Data Model. Infatti si passa da un sistema basato su session/page view a un sistema definito “event based”. Cosa significa? Si parla di azioni che l’utente può compiere e non più di pagine che l’utente può visualizzare.
In aggiunta, possiamo notare un aumento significativo dei channel group in GA4, ovvero ci sono molti raggruppamenti di canali rispetto a UA. Possiamo notare come la sezione “social” sia stata divisa in “organic” e “paid”, oppure è stata introdotta la sezione “video” o la sezione “sms”:
Come se non bastasse, un’altra differenza importante è che in Universal Analytics avevamo gli obiettivi (max 20); In Google Analytics 4 invece, abbiamo le conversioni (max 30 in contemporanea). Inoltre, sono sparite le note ma in alternativa possiamo utilizzare un tool esterno che si installa direttamente sul proprio browser (però solo chi ha accesso al nostro browser potrà vedere le note inserite ).
Sessioni, Utenti e Modelli di Attribuzione in Google Analytics 4
Le sessioni (ovvero il periodo di tempo in cui un utente interagisce con il sito web) in GA4 vengono conteggiate in maniera diversa rispetto al vecchio caro UA:
Il bounce rate (conosciuto meglio come frequenza di rimbalzo), non esiste più e viene definitivamente sostituito dalle engaged session ovvero le sessioni con coinvolgimento. Cosa significa? Che l’utente deve essere attivo (potremmo avere un numero maggiore di utenti rispetto a UA).
L’utente ovvero la “persona” che interagisce con un’app o un sito web di cui si misurano le attività, è diviso in 3 tipologie (in UA solo 2) quali, “Totali Utenti”, “Nuovi Utenti” e “Utenti Attivi”:
L’utente si definisce attivo quando:
- Rimane sul sito o sull’app per un tempo maggiore di 10 secondi
- Include 1 o più eventi di conversione
- Vengono visualizzate almeno 2 pagine nella stessa sessione
Altro punto importante da analizzare riguarda l’identificazione utente, infatti google Analytics 4 utilizza 3 diversi metodi differenti al contrario di UA che ne usava solo 2 (Client ID o User ID):
- USER ID: identifica in modo univoco l’utente. Deve essere univoco e persistente per singolo user;
- GOOGLE SIGNALS: include i dati di sessione provenienti dai siti e dalle app che Google associa agli utenti che hanno eseguito l’accesso ai propri account Google e che hanno attivato la personalizzazione degli annunci per sfruttare nuove e migliorate funzionalità di advertising e reporting cross-device;
- ID DISPOSITIVO: utilizza come identificativo l’Id dispositivo associato ai cookie del browser.
Inoltre, GA4 utilizza anche 3 diversi tipi di report identity per associare tutti gli eventi (dati registrati) ai vari utenti:
- GA4 imposta di default l’Identificazione nei report sull’opzione “sfumato” (blanded) il che significa che verranno valutati, nell’ordine, i seguenti metodi di identificazione degli utenti: prima di tutto lo User ID poi i Google Signals, l’ID Dispositivo (Client ID) e infine i Modelli automatici.
- Allo stesso modo impostando l’Identificazione nei report sull’opzione “in osservazione” (observed) verranno valutati, nell’ordine, i seguenti metodi di identificazione degli utenti: prima di tutto lo User ID poi i Google Signals, l’ID Dispositivo (Client ID). Non verranno invece presi in considerazione i Modelli Automatici.
- Il terzo e ultimo è il report “basato su dispositivo” (device based) che valuta solo l’ID dispositivo.
L’attribution setting invece, ci dà la possibilità di decidere quale sarà il modello di attribuzione (l’insieme delle regole che determina il modo in cui il credito dei dati viene assegnato ai vari punti di contatto nel percorso di conversione) per i report presenti in GA4. Di default (e anche il più raccomandato) è impostato su “basato sui dati“ (data driven):
In conclusione, è evidente che il passaggio da Google Universal Analytics a Google Analytics 4 rappresenta un salto significativo nell’analisi web. GA4 non è solo una versione aggiornata, ma piuttosto un nuovo approccio all’analisi dei dati reperibili online in grado di fornire una visione più completa e approfondita del coinvolgimento degli utenti con il tuo sito web.
L’adozione tempestiva di questa nuova versione consentirà alle aziende di rimanere all’avanguardia, cogliendo opportunità uniche per comprender meglio il comportamento degli utenti e guidare al successo il proprio sito web.
E tu cosa aspetti? Hai aggiornato con Google Analytics 4 il tracciamento del tuo sito web?