Se pensi che Google Ads serva solo per intercettare gli utenti che compiono una ricerca attiva sul motore di ricerca, beh, devo darti una notizia sconvolgente.
Non è più così!
L’intero ecosistema Google ha visto importanti cambiamenti nel corso degli ultimi anni con l’introduzione di nuove campagne come Discovery, ora Demand Gen, e Performance Max, stravolgendo il concetto di campagne pubblicitarie su Google.
Se, infatti, in passato Google Ads era una piattaforma di advertising utilizzata per intercettare esclusivamente (o quasi) la domanda consapevole, ora su certi aspetti la differenza con le campagne Meta sta diventando sempre più sottile.
Domanda consapevole VS domanda latente
Prima di tutto, definiamo cosa si intende per “domanda consapevole” e “domanda latente”.
Domanda consapevole: si riferisce a quei utenti che già sanno esattamente cosa vogliono.
Sono coloro che cercano attivamente un prodotto/servizio per soddisfare una loro esigenza.
Pensa a un viaggiatore che sta cercando su Google un hotel per un soggiorno a Roma.
Ecco, in quel momento, quella persona, sta compiendo una ricerca attiva definita, appunto, domanda consapevole.
Domanda latente: si riferisce a quei utenti che non sanno esattamente cosa vogliono, hanno soltanto un’idea generale.
Magari stanno pianificando una vacanza in Italia, ma non sono sicuri quale città visitare o dove alloggiare.
Sono potenziali clienti che non hanno ancora manifestato una richiesta specifica.
Tradizionalmente Google Ads ha sempre eccelso nel catturare la domanda consapevole attraverso le campagne di ricerca basate su specifiche parole chiave (dette anche keywords).
Un meccanismo che mostra gli annunci quando gli utenti digitano su Google relativi termini di ricerca (dette anche query).
D’altro canto, le piattaforme Meta, come Facebook e Instagram, si sono sempre dimostrare altamente efficaci nello stimolare la domanda latente attraverso pubblicità visive e storytelling.
Google Ads (quasi) come Meta Ads: Demand Gen e Performance Max
Le ultime campagne lanciate da Google stanno cambiando il modo in cui pensiamo alle strategie pubblicitarie.
Google, riconoscendo l’importanza di raggiungere anche la domanda latente, ha introdotto campagne come Demand Gen e Performance Max, indispensabili per chi lavora nel mondo dell’hospitality, permettendo agli advertiser di intercettare gli utenti non solo in base alle loro ricerche, ma anche in base ai loro comportamenti ed interessi.
Demand Gen: questa campagna si concentra su potenziali clienti che potrebbero non essere attivamente alla ricerca del tuo hotel, ma potrebbero essere interessati se ti presentati con l’offerta giusta in un contesto attraente.
Si tratta di “scoprire” e generare domanda, piuttosto che rispondere a una domanda già esistente e consapevole.
La campagna Demand Gen si concentra quindi sull’intercettare utenti in momenti in cui sono più aperti a scoprire nuove informazioni raggiungendo potenziali clienti che non hanno ancora espresso un interesse definito anticipando i propri competitor.
L’annuncio di questa campagna può apparire su tre posizionamenti differenti:
- YouTube
- Gmail, nella tab “Social” o “Promozioni”
- Discover, quindi disponibile solo su smartphone e, più precisamente, solo sui dispositivi Android
Vuoi saperne di più sulla Demand Gen? Allora questo è l’articolo che fa per te!
Performance Max: si tratta di una campagna “one man show” che combina tutti i canali Google (Ricerca, Display, YouTube, Gmail, Maps e Discover) per raggiungere il cliente in vari punti del suo processo decisionale.
L’obiettivo è fornire un messaggio coerente attraverso diversi canali, catturando sia la domanda consapevole sia quella latente.
Ci permette quindi di raggiungere anche gli utenti che non sono ancora nella fase “consapevole”, ma che possono essere facilmente convertiti in ospiti se colpiti dall’annuncio giusto.
Vuoi scoprire come ottenere il massimo dalla Performance Max? Clicca qui per leggere l’articolo!
Cosa significa per la tua struttura ricettiva?
Campagne come Demand Gen e Performance Max richiedono un cambiamento nel modo in cui pensiamo alle nostre campagne pubblicitarie.
Diventa indispensabile intraprendere un approccio strategico più olistico, sfruttando i dati a nostra disposizione, comprendendo il percorso decisionale dell’utente e adattando il nostro messaggio promozionale di conseguenza.
Non si tratta più solo di vendere una camera, ma di vendere un’esperienza, un’emozione, o un sogno.
E con queste nuove campagne, possiamo farlo in modi più sofisticati e mirati che mai.